domenica 31 marzo 2013

Immortalità: un sogno? Non per le meduse...


Scienza

 

 

Di Marco Fantoni


Quando si pensa ad animali longevi, a tutti vengono in mente elefanti e tartarughe. Ma il vero campione è un piccolo invertebrato marino: Turritopsis nutricola è il suo nome scientifico, ma è conosciuta come medusa immortale o medusa Benjamin Button (se non conoscete la storia dell'uomo che ringiovaniva, la trovate qui). Questo idrozoo dalle dimensioni minuscole, infatti, in qualsiasi momento del proprio sviluppo può tornare alla fase iniziale della propria vita (il polipo NdR), creando un ciclo eterno, come una farfalla che si trasforma nuovamente in bruco.
La scoperta è stata del tutto casuale e il merito è di un giovane biologo tedesco tuffatosi nelle acque liguri nel 1988. Egli, dopo aver messo l’animale in una capsula, si accorse che la medusa si rifiutava di morire e anzi, sembrava invecchiare al contrario.
Gli esseri umani hanno investito enormi risorse per scoprire come fanno queste meduse a non morire, un’enorme coalizione di scienziati si è interessata a questo prodigioso fenomeno, le aziende farmaceutiche hanno voluto studiare la medusa per sfruttarne le doti, i governi hanno stretto accordi internazionali per regolamentare l’uso futuro della tecnologia del ringiovanimento.
No. Nulla di tutto questo è successo.

Ci sono pochissimi specialisti al mondo che stanno facendo gli esperimenti necessari: la Turritopsis richiede continua attenzione e un’enorme quantità di lavoro ripetitivo e noioso. Molti scienziati preferiscono dedicarsi a forme di scienza più “razionali”.
Il problema è che queste speciali meduse si stanno diffondendo in tutti gli oceani del mondo e i biologi temono per le conseguenze che questa “invasione silenziosa” potrebbe avere sull'ecosistema marino.
Ma forse questo segreto è meglio che resti celato ad un’umanità non ancora evoluta, avida, che non ha ancora imparato ad amare la natura.

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