E' DEFINITIVA LA DECADENZA DI BERLUSCONI
di Alessandro Morello
Alle 17.43 di mercoledì 27 novembre è finita un'epoca: è stata votata la decadenza del senatore Berlusconi a causa della sua condanna nel 'processo Mediaset' per frode fiscale.
Dopo quasi vent'anni di ininterrotta presenza nelle Camere (è stato rieletto per 5 volte consecutive) e dieci anni complessivi di presidenza del consiglio , costellati di scandali, procedimenti giudiziari e condanne in tutti i gradi di giudizio e in tutti gli appelli possibili, Silvio Berlusconi è stato ufficialmente riconosciuto colpevole e allontanato dall'amministrazione pubblica.
Tuttavia non possiamo ancora veramente capire se sia davvero la fine di questo periodo della politica italiana all'insegna dell'illegalità e dell'immoralità, dal momento che il Berlusconismo e il messaggio di incostituzionalità che esso veicola si sono talmente radicati nella politica e nella società italiana che sembra davvero impossibile che basti la sola uscita di scena dell'ex premier per ristabilire la legalità; uscita di scena che, inoltre, non sembra per nulla definitiva: in migliaia gridano ancora al colpo di stato e si stanno mobilitando per un pronto rientro sulla scena politica (non sulla scena pubblica poiché da essa Berlusconi non potrà uscire mai...) del Cavaliere.
Non ci resta che aspettare le sentenze degli altri procedimenti giudiziari che vedono imputato Berlusconi, che ormai è solamente accusato di prostituzione minorile, concussione aggravata, diffamazione aggravata e rivelazione di segreto d'ufficio, dopo che tutti gli altri reati attribuitigli che spaziavano dalla frode fiscale alla corruzione, dal falso in bilancio al riciclaggio di denaro, dal finanziamento illecito ai partiti all'appropriazione indebita, dall'evasione alla falsa testimonianza, per concludersi poi con il concorso in associazione mafiosa, il traffico di droga e infine il concorso in strage, sono stati depenalizzati dai vari governi Berlusconi o sono stati archiviati o caduti in prescrizione.
Per ora possiamo solo sperare che, la ridotta influenza di Berlusconi sulla cosa pubblica significhi un ritorno, seppur lieve, ai veri interessi dello stato, tramite le riforme che questo paese necessita e che gli sono state negate per vent'anni dalla manifesta incapacità dell'intera classe politica e il totale disinteresse per qualsiasi operazione razionale che il Berlusconismo ha creato e diffuso.
Fonti immagini: giornalettismo , ragusanews
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