venerdì 13 dicembre 2013

"La dispersione scolastica in Italia" (di Federico Covini)

di Federico Covini


 

Torino. In Italia ogni anno circa settecento mila studenti abbandonano il percorso scolastico preferendo introdursi nel mondo del lavoro o, visti gli ultimi tempi, della disoccupazione.
Al ritorno a settembre un quinto degli studenti italiani (tra i 10 e i 16 anni) non torna sui banchi di scuola o conduce un anno scolastico che lo porterà a "mollare".
E' difficile fermare questo problema sociale (in questi termini se n'è parlato recentemente) se analiziamo il dato sulla crescita della spesa media che ogni famiglia sostiene per mandare i propri figli a scuola: 27% in più rispetto al 2011. Circa 700 euro per ogni nucleo familiare. Guardando nel futuro di questi (ex) studenti si pensi alla difficoltà che avranno nel trovare un lavoro.

 José Manuel Barroso, presidente della Commissione europea, ha dichiarato: "L'Europa non può permettersi di fare a meno del contributo che così tanti giovani possono dare alle nostre società e alle nostre economie. Per uscire dalla crisi, dobbiamo valorizzare il potenziale costituito dai giovani europei."

 In realtà, se si guardano le statistiche analoghe del 2000 si noterà comunque un miglioramento, ma non ancora sufficiente per portare l'Italia più in alto dagli attuali ultimi posti nella classifica europea sull'abbandono scolastico. Bisogna prevenire cercando di evitare di bocciare gli alunni, ma invece tentando di render loro possibile il rimedio entro l'anno scolastico.Un'altra soluzione è utilizzare metodi più rapidi ed efficaci possibili, in modo che lo studente non abbia la possibilità di perdersi "in corso d'opera".

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