venerdì 22 novembre 2013

A Torino approdano la creatività, l'originalità e l'espressività di PARATISSIMA

CULTURA E SPETTACOLI
di Giorgia Caliolo



È terminata da alcuni giorni la nona edizione di "Paratissima", denominata "Pix-Art Games", la kermesse dedicata ad artisti emergenti da tutto il mondo che, in questa occasione, hanno potuto finalmente esporre le loro stravaganti opere d'arte.

Per il secondo anno consecutivo, infatti, la fiera internazionale è stata ospitata dall'ex M.O.I. di Torino (Mercati Ortofrutticoli all'Ingrosso) nel Borgo Filadelfia, indubbiamente gratificato dalla presenza di una così grande e importante mostra a cui hanno preso parte ragazzi, ragazze, uomini e donne da tutta Europa e non solo (la partecipazione di Brasile, Sud-est asiatico e Stati Uniti ne è l'esempio).

In un notevole spazio di diciottomila metri quadrati è stato possibile collocare numerose sezioni artistiche.
Oltre a "ParaPhotò", dedicata alla fotografia e "ParaVideo", i cui cortometraggi e film indipendenti hanno avuto un discreto successo, hanno debuttato anche "ParaDesign", "ParaFashion" e "ParaKid's" con le sue attività indirizzate ai bambini. Del tutto originale è stata la mostra di "SKINcodes" per la sua rappresentazione del corpo come linguaggio dell'arte, non privo di aspetti macabri e ambigui.

Grazie a Paratissima, le opere di molti artisti rimaste - fino a poco tempo prima - nascoste e sconosciute al pubblico sono passate finalmente sotto lo sguardo di tutto il mondo e la passione per l'arte che accomuna tutti i partecipanti ha stimolato un clima di reciproco confronto e condivisione.




A parlare è Damiano Aliprandi, uno dei promotori della mostra, che sottolinea l'internazionalità dell'evento dichiarandosi fiero del successo che questa ha riscontrato: <<In questi due anni siamo riusciti a trasformare il M.O.I. e a mostrarne tutte le potenzialità, senza costi per la Città, attirando artisti e pubblico da tutta Italia e anche dall’estero. Entusiasti e soddisfatti tutti i protagonisti che hanno notato come in Italia non esista nulla di simile. E la kermesse mai come in questa edizione ha avuto una presenza così importante di artisti anche dall’estero con pittori, fotografi, performer di rilievo che si sono affiancati a tanti neofiti e artisti di base. Vi era anche un pittore afghano portato da un gallerista svizzero.>>

L'affluenza del 2012 è stata pienamente superata con la presenza di oltre 100mila persone e tutti noi, come afferma anche Freedda, uno dei tanti artisti partecipanti, auspichiamo la sua continuità anche nei prossimi anni: <<Spero che Paratissima sia ancora più grande e diventi un centro permanente per l’arte rivolto specie ai giovani come succede a Berlino.>>



                            Il cosiddetto M.O.I. in cui ha avuto luogo in questi giorni "Paratissima", ai piedi dell'arco olimpico di Torino.
                              

Fonti: 

Turin Marathon, StraTorino e Junior Marathon


Sport
di Gilda Crema

Domenica 17 novembre, ore 9,30, si è svolta la 27ª edizione della Turin Marathon Gran Premio La Stampa con il suo nuovo percorso che si è snodato fra Torino, Moncalieri, Nichelino e Vinovo (zona Ippodromo). La maratona è partita da piazza San Carlo, simbolo della città di Torino, e da qui gli atleti hanno percorso 42 km attraversando piazza Castello, piazza Vittorio Veneto, il lungo tratto di corso Moncalieri, strada Torino, via Bogino, corso Trieste, l’ingresso a Nichelino da via Cuneo, fino alla statale 23, per poi rientrare a Torino. Alla fine, con l'ultimo tratto in via Roma, il traguardo finale, è stato in piazza Castello.
StraTorino-La Stampa



 In parallelo alla Turin Marathon si sono svolte anche
 la StraTorino e la Junior Marathon.
 La StraTorino è una corsa per tutti, di 7,5 km con                partenza sempre da piazza San Carlo pochi minuti
dopo la maratona. Inoltre è stato un evento di solidarietà,  infatti ha donato il suo ricavato alla Fondazione Specchio dei Tempi per la Tredicesima dell'Amicizia.
 La Junior Marathon, invece, era riservata ai bambini che hanno percorso l’ultimo chilometro della TM da piazza Carlo Felice a piazza San Carlo.


La XXVII Turin Marathon Gran Premio La Stampa si
è rivelata ancora una volta un successo popolare: 4mila
e 200 i maratoneti al via, in 10mila per la Stratorino
e migliaia di bambini e famiglie per la Junior Marathon.

Ha vinto il keniano Patrick Terer che, alla sua
seconda maratona di Torino, ottiene il successo del
2012 chiudendo la gara in 2h08’52” (quasi due
minuti sotto il tempo segnato a Torino lo scorso anno e suo nuovo personal best). Davanti ai connazionali Benjamin Kolum, 2h09'50", e Samson Kagia, 2h10’38” (personal best). Un felicissimo Domenico Ricatti, primo tra gli italiani, è giunto quinto in 2h16’42”. Nella gara femminile, invece, trionfa Ivana Iozzia con un tempo di 2h 34' 12".
Il  17 Novembre non è stato un giorno dedicato solo allo sport, ma anche al divertimento e alla solidarietà.






 FONTI: http://www.turinmarathon.it/
 http://www.lastampa.it/

giovedì 21 novembre 2013

Aste d'arte contemporanea

di Irma Benedetto

Francis Bacon, Three Studies of Lucian Freud, 1969, olio su tela, 198 cm × 147.5 cm. (fonte: Wikipedia)

I Tre Studi di Lucian Freud è un trittico del 1969 dipinto da Francis Bacon. I tre pannelli raffigurano Lucian Freud, nipote del padre della psicoanalsi Sigmund e rivale dell'artista, seduto su una sedia di legno e ritratto in diverse posizioni nel tipico stile astratto e distorto che caratterizza i lavori di Bacon. Oltre ad essere un capolavoro e un'icona del xx secolo, dal 12 novembre 2013 è anche l'opera d'arte venduta al prezzo più alto di sempre; infatti nella sede newyorkese del Christie's Rockefeller Center è stato battuto all'asta di arte del dopoguerra e di arte contemporanea per 142,4 milioni di dollari, corrispondenti circa a 106 milioni di euro. La vera competizione fra i tre acquirenti è durata solo una decina di tesissimi minuti, conclusi da un applauso liberatorio, ed infine ad acquistare il dipinto è stato William Acquavella (delle famose Acquavella Galleries) per conto di un misterioso magnate. Il trittico ha superato di 20 milioni di dollari l'Urlo di Edvard Munch, venduto da Sotheby's nel maggio 2012 e record finora imbattuto. Ma l'asta ha riservato altre sorprese: tre sono state in tutto le opere d'arte ad abbattere il muro dei 50 milioni di dollari: il Balloon Dog (Orange) di Jeff Koons e la Coca-Cola di Andy Warhol, oltre al già citato Bacon.

Jeff Koons, Balloon Dog (Orange), 1994 - 2000, acciaio inox lucidato a specchio con rivestimento trasparente di colore, 307.3 × 363.2 × 114.3 cm. (fonti: Christie's e Art 21)














Jeff Koons ha inoltre stabilito l'ennesimo record: è l'artista vivente più caro al mondo, primato raggiunto con la vendita di questa sua gigantesca scultura. Formatosi a Chicago, Koons rielabora il linguaggio che fu proprio della Pop Art (non a caso è ritenuto da molti l'erede di Andy Warhol), nel quale il kitsch e il commerciale vengono assurti a opere d'arte.


Fonti dell'articolo: Il Giornale dell'Arte, La Stampa, Wikipedia.

WERNER BISCHOF APPRODA A PALAZZO REALE (cultura e spettacoli)

di Aurora Saldi
Tra la fine dell'estate e l'inizio dell'autunno, prima che le Luci d'artista comincino a illuminare le affollate vie del centro, Torino, ormai divenuta vero e proprio polo culturale, si è preparata ad ospitare un nuovo evento artistico. Dal 20 settembre 2013 al 16 febbraio 2014, infatti, Palazzo Reale apre i battenti alla retrospettiva di Werner Bischof. L'esposizione conta 105 fotografie, scattate dapprima a Zurigo (città natale dell'artista), poi in giro per il mondo: Giappone, Corea, India e Indocina, Perù. Come Henri Cartier-Bresson, Robert Capa ed Elliott Erwitt, le cui mostre sono state ospitate l'anno scorso sempre a Palazzo Reale, anche Werner Bischof fece parte dell'agenzia di fotografia Magnum, nota per aver racchiuso l'anima del XX secolo in scatti emblematici e suggestivi. Profondamente convinto che il fotografo fosse investito di un ruolo sociale, Bischof si fece interprete del principio secondo cui la realtà dovesse essere mostrata dal fotoreporter senza variazioni, né alterazioni. Il risultato è un affascinante insieme di ritratti dove l'anima delle persone e le loro storie sono i protagonisti, e sono strettamente intrecciati con la Storia. Empatica, umana e immediata: così è stata definita l'opera di Bischof. A colpire è la grande abilità dell'artista di mantenere la tecnica intatta nonostante, e a volte anche a scapito, della sensibilità.
La rassegna è stata promossa dalla casa editrice d'arte Silvana Editoriale, dall'agenzia fotografica Magnum Photos e dalla Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici del Piemonte e la si può visitare dal martedì alla domenica dalle 9.30 alle 18.00. Il biglietto intero costa €8,00 (audioguida inclusa), quello ridotto, riservato a ragazzi tra i 13 e i 18 anni, visitatori con biglietto unico per Palazzo Reale, Armeria Reale, Galleria Sabauda e Museo Archeologico, aziende convenzionate e gruppi sopra le 20 persone, costa €5,00. Gratuito per i possessori dell'Abbonamento Musei. 

 

Alcune tra le più famose fotografie di Bischof. 


Fonti: Retrò Online, La Stampa Online.





LICEO MUSICALE IN PIAZZA

Cronaca locale
di Margherita Spina


Giovedì 31 ottobre, Piazza Castello a Torino: un gruppo di ragazzi indignati staziona davanti al Palazzo della regione, innalzando due striscioni che inneggiano "LA MUSICA NON SI TAGLIA" e "MUSICALE IN LOTTA".
Sono gli studenti del liceo musicale Aldo Passoni, in protesta per la mancanza di fondi e di spazi e per la conseguente possibilità di una dislocazione delle classi dall'attuale sede di via della Rocca a quella del liceo classico Cavour di corso Tassoni. I ragazzi hanno appreso la notizia casualmente e sono poco disposti a questo trasferimento, anche perchè, come afferma Olga Mancini, che sta frequentando il secondo anno del liceo, "Il Passoni è una sede centrale, vicina al Conservatorio e a diversi negozi di musica... Inoltre condividiamo la sede con un liceo artistico, non a caso, in fondo musica e arte sono la stessa cosa, espressa in modo diverso". Rimane comunque il problema delle aule: le tre classi del musicale ospitate dal liceo sono spesso costrette a fare lezione in luoghi inusuali come il cortile della scuola e la situazione diventerà ancora più critica l'anno prossimo, quando verosimilmente si aggiungerà un'altra classe e il numero degli studenti aumenterà. Senza contare che, ciò che caratterizza il liceo musicale è lo studio di uno strumento (scelto tra archi, percussioni, fiati...) per il quale ogni studente ha tre ore di lezione individuale a settimana; considerato che per queste lezioni ogni aula non può essere occupata da più di due studenti, gli spazi non sono assolutamente sufficienti per tutti. 
E' proprio per chiedere risposte e chiarimenti sul loro futuro che giovedì i ragazzi, dopo aver assistito ad un convegno al Teatro Nuovo riguardo l'insegnamento della musica nelle scuole, si sono recati al Palazzo della Regione e poi a quello della Provincia in via Maria Vittoria. Qui sono stati ricevuti dall'assessore all'istruzione Chiama, che ha promesso di fornire risposte nel corso del mese di novembre, risposte che non sono ancora arrivate.
Solo sei giorni fa, in seguito all'occupazione da parte degli studenti del cortile della sede della Provincia, si è giunti ad un colloquio, riportato nel video sottostante.



E intanto si avvicina il termine di scadenza per le iscrizioni alle future classi prime: una tale situazione di incertezza non potrà che influenzare negativamente le scelte delle famiglie.










mercoledì 3 aprile 2013

Un ponte da leoni

Cultura e spettacolo

di Barbara Antoniello

Non avete la possibilità di trascorrere i primi due giorni di giugno, dedicati alla festa della Repubblica Italiana, in un posto di mare ma volete comunque divertirvi in compagnia degli amici? Una soluzione c'è.


Nelle sale cinematografiche il 30 maggio 2013 uscirà infatti il  nuovo film Una notte da leoni 3 diretto da Todd Philips.  



Sequel di Una notte da leonivincitore del premio Golden Globe come miglior film e commedia musicale e Una notte da leoni 2 usciti in Italia rispettivamente nel 2010 e 2011, i cinque protagonisti Alan Garner (Zacharius Knight Galifianakis), Phil Wenneck (Bradley Cooper), Stuart "Stu" Price (Ed Helms), Mr. Leslie Chow (Ken Jeong) e Doug (Justin Bartha) dovranno affrontare una nuova avventura in Tijuana, Messico, una location che calza a pennello ad una serie incentrata sull’esagerazione e che, in questo terzo film, racconterà della fuga di Alan dall’ospedale psichiatrico in cui è stato rinchiuso e dei tentativi dei suoi amici di riacciuffarlo prima che sia troppo tardi. Oltre a Tijuana, il folle viaggio dei protagonisti del film toccherà anche Los Angeles e Las Vegas. Riusciranno questi strani personaggi a riuscire ancora una volta in una folle impresa?



In Una notte da leone si racconta che due giorni prima del suo matrimonio, Doug si reca in macchina a Las Vegas con i suoi due migliori amici Phil e Stu insieme al suo futuro cognato Alan, per un sensazionale addio al celibato che giurano di non dimenticare mai. Ma quando i tre testimoni dello sposo si svegliano l’indomani mattina con un mal di testa atroce, non ricordano più niente. La loro suite di lusso è completamente distrutta e lo sposo è sparito. Senza avere la più pallida idea di cosa sia successo la notte prima e senza tempo da perdere, il trio deve in qualche modo cercare di capire gli sbagli fatti durante la notte e cosa sia mai accaduto, per ritrovare Doug e riportarlo a Los Angeles in tempo per il suo matrimonio. Ma più vanno avanti nelle loro scoperte, più si rendono conto dei guai in cui si sono cacciati. 


In Una notte da leoni 2  invece i nostri amici partono alla volta della Thailandia per il matrimonio di Stu. Dopo l’indimenticabile addio al celibato di Las Vegas, Stu decide di non correre rischi e opta per un piccolo e sicuro brunch pre-matrimoniale. Ma le cose non vanno come previsto: quel che accade a Vegas rimane a Vegas, come recita il detto, ma quello che avviene a Bangkok non lo si può nemmeno immaginare.


La Repubblica in questo modo definisce Una notte da leoniSembrava il solito filmetto americano in saldo stagionale; e invece Una notte da leoni, salito nelle classifiche Usa come in quelle nazionali, è una buona alternativa alle commedie di Judd Apatow, una variazione su repertorio surreale e insolitamente piena di gag. Dopo una notte spesa a seppellire il celibato di uno di loro, progettata per restare indimenticabile, tre amici si risvegliano in stato amnesico in un hotel di Las Vegas: manca proprio quello che doveva sposarsi, ma in compenso ci sono una tigre in bagno e uno strano bebé con gli occhiali da sole. Il film si articola come una storia poliziesca (cosa è accaduto nella parte che non abbiamo visto?), tra indizi sempre più stravaganti e personaggi incaricati di portare, ciascuno, un nuovo guaio. Tra gli altri, sono riconoscibili Mike Tyson, che cerca il felino e "fa" Phil Collins, e Heather Graham nella parte di una spogliarellista. Una commedia assurda dal "pitch" malizioso, per chiudere bene l'annata.

Andare a vedere Una notte da leoni 3 è un'occasione imperdibile sia per coloro che non hanno ancora conosciuto questi simpatici protagonisti sia per coloro che invece li hanno seguiti fin dalla loro prima avventura e voglia vedere un altro dei loro guai.

Fonti
Wikipedia