giovedì 21 novembre 2013

LICEO MUSICALE IN PIAZZA

Cronaca locale
di Margherita Spina


Giovedì 31 ottobre, Piazza Castello a Torino: un gruppo di ragazzi indignati staziona davanti al Palazzo della regione, innalzando due striscioni che inneggiano "LA MUSICA NON SI TAGLIA" e "MUSICALE IN LOTTA".
Sono gli studenti del liceo musicale Aldo Passoni, in protesta per la mancanza di fondi e di spazi e per la conseguente possibilità di una dislocazione delle classi dall'attuale sede di via della Rocca a quella del liceo classico Cavour di corso Tassoni. I ragazzi hanno appreso la notizia casualmente e sono poco disposti a questo trasferimento, anche perchè, come afferma Olga Mancini, che sta frequentando il secondo anno del liceo, "Il Passoni è una sede centrale, vicina al Conservatorio e a diversi negozi di musica... Inoltre condividiamo la sede con un liceo artistico, non a caso, in fondo musica e arte sono la stessa cosa, espressa in modo diverso". Rimane comunque il problema delle aule: le tre classi del musicale ospitate dal liceo sono spesso costrette a fare lezione in luoghi inusuali come il cortile della scuola e la situazione diventerà ancora più critica l'anno prossimo, quando verosimilmente si aggiungerà un'altra classe e il numero degli studenti aumenterà. Senza contare che, ciò che caratterizza il liceo musicale è lo studio di uno strumento (scelto tra archi, percussioni, fiati...) per il quale ogni studente ha tre ore di lezione individuale a settimana; considerato che per queste lezioni ogni aula non può essere occupata da più di due studenti, gli spazi non sono assolutamente sufficienti per tutti. 
E' proprio per chiedere risposte e chiarimenti sul loro futuro che giovedì i ragazzi, dopo aver assistito ad un convegno al Teatro Nuovo riguardo l'insegnamento della musica nelle scuole, si sono recati al Palazzo della Regione e poi a quello della Provincia in via Maria Vittoria. Qui sono stati ricevuti dall'assessore all'istruzione Chiama, che ha promesso di fornire risposte nel corso del mese di novembre, risposte che non sono ancora arrivate.
Solo sei giorni fa, in seguito all'occupazione da parte degli studenti del cortile della sede della Provincia, si è giunti ad un colloquio, riportato nel video sottostante.



E intanto si avvicina il termine di scadenza per le iscrizioni alle future classi prime: una tale situazione di incertezza non potrà che influenzare negativamente le scelte delle famiglie.










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