venerdì 29 novembre 2013

IL GRIDO DI AIUTO DELLE SCUOLE TORINESI (cronaca locale)

di Aurora Saldi
Se una volta il problema era seguire la lezione senza perdere l'attenzione, adesso il problema sembra essere seguire la lezione senza perdere la vita. La situazione edilizia nelle scuole torinesi è alquanto drammatica. Impossibile negarlo: mancano i fondi, e gli studenti si vedono costretti a seguire le lezioni in fatiscenti edifici, il che comporta davvero molti rischi.
Come non parlare dell'Istituto Magistrale Statale "Regina Margherita", i cui studenti hanno dovuto pericolosamente assistere a un clamoroso esempio di mancato ripristino dell'edilizia. Il 25 ottobre 2013 sembrava infatti una giornata come le altre per le studentesse e per gli studenti del "Regina Margherita", che, come al solito, affollavano il cortile della scuola. Ed è proprio nel cortile che sono crollati alcuni vetri che per puro caso non hanno gravemente ferito i presenti. E' stato necessario, in seguito a questo grave evento, il sopralluogo degli ispettori dello Spresal dell'Asl To 1 e della polizia giudiziaria incaricati dal sostituto procuratore Raffaele Guariniello, i quali hanno dichiarato che i crolli delle vetrate erano prevedibili e evitabili. Mancanza di attenzione? Non ci credono gli studenti, che hanno occupato la sede della Provincia finchè non hanno ottenuto la promessa che i vetri saranno sostituiti entro i primi di Dicembre. Nonostante l'Ing. Petruzzi, che in Provincia ha "accolto" gli studenti ("Non capisco perché siete arrabbiati.", così avrebbe esordito secondo i presenti) abbia pronunciato l'infelice frase "Voi rischiate la vita, ma io rischio la galera!" (sempre secondo i presenti), ci auguriamo che un futuro di sicurezza aspetti gli studenti della scuola di via Valperga Caluso.
Le finestre del "Regina Margherita" riparate
alla meglio con scotch e cartone
Qualche via più in là, in zona Lingotto, il Liceo Scientifico Statale "Nicolò Copernico"si è trovato, con il suo "vicino di casa" ITC "Rosa Luxemburg", ad affrontare problemi di natura diversa. Pare infatti che, grazie al (per colpa del?) crollo di alcuni pannelli del soffitto che fecero, nell'Ottobre 2012, chiudere temporaneamente le due scuole, sia stata rilevata l'esistenza di lana di vetro, materiale cancerogeno, nei controsoffitti. Fu ritenuto gravissimo che un fatto di tale peso fosse stato scoperto per puro caso e la colpa nuovamente ricadde sulla Provincia. Possibile che nessuno sapesse niente? In ogni caso, dopo ben un anno, pare che i soffitti siano stati sostituiti. Anche se sono ancora tanti i problemi dell'edilizia delle due scuole, e tutti ci auguriamo che non ci vogliano altri rispettivi anni per conquistarne il ripristino.
Non se la cavano meglio i nostri "cugini" di provincia. Emblematico il crollo che ha colpito l'IIS "Maxwell" di Nichelino e che potete vedere nella foto, scattata da una studentessa. Sebbene questo episodio sia passato sotto silenzio, non bisogna assolutamente sottovalutarlo, se la Provincia non vuole ricadere negli errori del passato, quando una sottovalutazione del caso costò la vita a Vito Scafidi, morto a soli diciassette anni sotto le macerie del Liceo "Darwin" di Rivoli.
Altro grave problema che gli studenti torinesi hanno dovuto affrontare è quello del riscaldamento. Fece discutere l'anno scorso il Liceo Scientifico Statale "Ettore Majorana", i cui studenti si rifiutarono di seguire le lezioni, perché in pieno inverno nelle aule si registrava una temperatura tra i 16° e i 17°.
Il nostro viaggio nella malsicura edilizia scolastica torinese
I bagni di Palazzo Venturi
Il crollo al "Maxwell", passato sotto silenzio
termina a Palazzo Venturi, sede di lezioni universitarie, o meglio, termina nei suoi bagni, che, come si può notare nella foto, si distinguono sicuramente per le loro raccapriccianti condizioni.
C'è la paura che mentre si seguano le lezioni crollino i vetri o l'intonaco, c'è la rabbia perché non è ammissibile che la scuola, che dovrebbe essere luogo sicuro per eccellenza, si trasformi in un pericolo continuo, ma c'è anche la speranza per un futuro in cui gli studenti torinesi possano seguire le lezioni in completa sicurezza.

Fonti: Testimonianze degli studenti, LaRepubblica.it, TorinoToday.




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