Nella notte tra il 18 e il 19 novembre scorso il ciclone Cleopatra si è abbattuto sulla Sardegna orientale. La pioggia che solitamente cade in sei mesi è caduta in circa 24 ore, provocando danni devastanti a un territorio a forte rischio idrogeologico. Ponti, strade e edifici sono stati sommersi dall'acqua dei fiumi straripati. Il bilancio complessivo è stato di 17 morti e un disperso e ingenti danni alle infrastrutture e alle abitazioni. Le province più colpite sono state quelle di Olbia, Nuoro e Oristano.
Ad Arzachena un'intera famiglia brasiliana che viveva in un seminterrato è stata uccisa dall'acqua. I due genitori, il figlio di 20 anni e la figlia di 16 sono rimasti intrappolati nella loro abitazione, sommersi da un'onda di fanghiglia alta tre metri, e sono morti annegati. Nel nuorese, invece, sulla strada che collega Oliena e Dorgali, un'automobile di servizio della Squadra mobile di Nuoro è finita fuori strada a causa del cedimento di un ponte e ciò ha provocato la morte del 44enne assistente capo Luca Tanzi e il ferimento di tre suoi colleghi, nessuno di essi in pericolo di vita. L'incidente è avvenuto mentre i poliziotti stavano scortando un'ambulanza, la quale fortunatamente non è stata coinvolta nel tragico avvenimento. A Raica un padre e il suo bambino di 3 anni sono stati uccisi dalle forza delle acque.
Intervento del Presidente della Camera sull'alluvione della Sardegna
Immediatamente si è mosso il Consiglio dei Ministri, dichiarando lo stato di emergenza e stanziando 20 milioni di euro per i territori colpiti dall'alluvione. Il premier Enrico Letta ha dichiarato anche il 22 novembre giornata di lutto nazionale. Solidarietà per la Sardegna è stata espressa da tutti i politici, anche dal presidente del Parlamento europeo Martin Schulz.
Solidarietà #PE alla #Sardegna e alle vittime del maltempo in queste ore difficili. Un sentito ringraziamento al lavoro dei soccorritori
— Martin Schulz (@MartinSchulz) 19 Novembre 2013
La Protezione civile nazionale il 25 novembre ha emesso un'ordinanza per la quale a ogni famiglia che ha perso la prima casa verrà assegnato un contributo di 600 euro. Per coloro i quali vivono da soli il contributo sarà di 300 euro.Il 30 novembre il ministro dell'Economia Fabrizio Saccomanni ha esentato dal pagamento dei tributi, con scadenza compresa tra il 18 novembre e il 20 dicembre 2013, tutti i cittadini dei Comuni colpiti dalla terribile alluvione.
Ma fin dalle ore successive alla tragedia si è alzato un coro di proteste. Infatti secondo molti non c'è stato sufficiente preavviso, da parte degli enti preposti, del rischio che le incessanti piogge provocavano al territorio. Secondo Gabrielli, il capo della Protezione civile, attivo fin da subito nei soccorsi, «in Sardegna sono state disattese le ordinanze dei sindaci emanate per mettere in sicurezza la popolazione» e quindi «se i sindaci si sono visti rifiutare da parte della popolazione queste ordinanze di evacuazione, che sono atti imperativi, ciò conferma che il problema è culturale». Egli ha detto anche che «è proprio per il rispetto dei morti che noi dobbiamo evitare che i vivi non condividano la stessa sorte in futuro». Queste sono state le sue parole, dette durante un'audizione alla commissione Ambiente della Camera dei Deputati sull'alluvione in Sardegna.
Il 21 novembre la Procura di Tempio Pausania ha aperto un'inchiesta per accertare le responsabilità sui morti e sui danni ambientali, acquisendo documenti e atti negli uffici della provincia di Olbia-Tempio e del Comune di Olbia.
Fonti: www.corriere.it, www.giornalettismo.com
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