"Rush": everyone's driven by somethings
Anni '70,il mondo della Formula Uno è segnato dall'aspro duello tra due astri emergenti, Niki lauda e James Hunt. Due personalità completamente diverse,uno metodico e concentrato sull'obbiettivo,lì altro playboy bello e dannato che corre come se non ci fosse un domani,uguali però sotto un aspetto: la loro presunzione di essere migliori degli altri. "Ribelli,pazzi,sognatori; persone disposte a fare qualsiasi cosa per lasciare il segno e persino affrontare la morte per riuscirci."
Un terribile imprevisto nell'agosto del 1976 compromette la stagione di Lauda che viene ricoverato d'urgenza dopo essere rimasto intrappolato per più di un minuto in un inferno di oltre cento gradi.
Più di una semplice rivalità,il loro bisogno maniacale di gettarsi all'inseguimento dell'altro come novelli Achille e Ettore che combattono pur rispettando l'avversario quasi fosse il solo motivo della loro esistenza.
Premettendo che non sono un'appasionata di macchine,vedendo il trailer di un film incentrato su questo mondo,sono rimasta un po' perplessa sulla possibilità di girare un lungometraggio di tale portata che non risultasse altro che un Gran Premio sul grande schermo. Niente di più sbagliato: la Formula Uno offre solo lo sfondo ad una trama che non mi sarei mai aspettato di trovare in una pellicola che tratta le corse automobilistiche di circa quarant'anni fa. Dopotutto la regia è del premio Oscar Ron Howard,ancora una delle star di "Happy Days" quando si svolsero le vicende dei due piloti,direttore di numerosi film di successo come "Il codice da vinci", tratto dall'omonimo romanzo di Dan Brown e "Beautiful Mind" che nel 2001 gli è valso l'ambita statuetta.
Grazie al montaggio scorrevole che lega anche scene distanti nel tempo con la massima fluidità,un film che conta ben centoventi minuti, termina dando l'impressione che non ne siano passati più di trenta. Difficile però collocarlo in un genere preciso perché spazia dal biografico, al drammatico, allo sportivo, al film d'azione.
La colonna sonora,che sconfina di genere in genere a seconda della tipologia della scena, crea una continua contrapposizione tra comicità e ansia, mentre il ruggito dei motori, predominante durante le corse, provoca una sensazione di irritazione mista a suspense che tiene gli spettatori incollati alla poltrona.
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