venerdì 29 novembre 2013

Femminicidio


Di Giulia Bissatini


Il 25 Novembre, la giornata nazionale della violenza contro le donne, non ha mai avuto tanto successo come quest'anno. La giornata contro il femminicidio è stata indetta dall' ONU nel 1999, e da allora, il 25 Novembre di ogni anno si è soliti indossare il colore rosso, anche solo una sciarpa o una spilla, l'importante è che sia rosso, come il sangue versato di donne innocenti ma anche come la rabbia di chi subisce e come il coraggio di chi si oppone. Questa ricorrenza fa riferimento a un'episodio del 1960, anno in cui furono torturate e uccise dal dittatore Rafael Trujillo Patria, Minerva e Maria Teresa Mirabal, tre giovani sorelle che avevano combattuto nella lotta per la  liberazione della Repubblica Domenicana.
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Scarpe rosse vuote nelle piazze d'Italia in onore delle donne
che non potranno più indossarle.


Durante questa giornata vengono prese molte iniziative, tutte volte ad attirare l'attenzione sulla violenza sulle donne: il Campidoglio di sera viene illuminato di rosso, le piazze delle città vengono riempite di scarpe rosse vuote, qualcuno organizza flashmob mentre molti comuni appendono drappi e striscioni. 




Nonostante le iniziative da parte di tutti, il femminicidio in Italia sta aumentando, se lo si discosta dagli omicidi "generici";  da Gennaio 2013 la Stampa sul suo sito online sta tenendo il conto e per ora ne sono stati segnalati 93. L'unico vero modo però per combattere davvero a fondo questo problema è rendere tutti consapevoli della sua esistenza: tutti i cittadini dovrebbero essere vigili e sensibili. Anche la polizia sta combattendo, grazie anche alla legge entrata in vigore l'11 Ottobre scorso, con la quale si può allontanare l'aggressore dalla vittima e tenerlo sotto controllo per mezzo di  un braccialetto elettronico. 
Il femminicidio però, deve essere chiaro, non è un problema delle donne, ma degli uomini e loro per primi lo devono combattere, schierandosi a fianco delle donne e difendendole, dicendo anche loro "Noi no!".








Fonti: La Stampa.it cultura
          La Stampa.it Domande e risposte
Fonte foto : beppegrillo.it

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