sabato 30 novembre 2013

Anna Groppo 1C: bozza 2

"In 60 seconds"
Questa immagine ci mostra tutto ciò che accade nel web in sessanta secondi ogni giorno e ci fa capire quanto sia grande il web oggi.
Il motore di ricerca più usato è sicuramente Google. Poi ci sono i social network,come Facebook e Twitter. Seguono altri mezzi di comunicazione via web come Whatsapp, Skype e le mail. Ultimamente hanno avuto un gran successo anche le applicazioni sulla fotografia,come Instagram,che permette agli utenti di scattare foto e di condividerle sui social network.
Se solo si pensa che in sessanta secondi gli utenti del web siano diventati alcune centinaia di milioni,si può immaginare come questo mezzo di comunicazione stia diventando sempre più strategico e come noi ormai non possiamo più farne a meno.                                                        

Anna Groppo 1C: bozza 1

"Rush": everyone's driven by somethings
Anni '70,il mondo della Formula Uno è segnato dall'aspro duello tra due astri emergenti, Niki lauda e James Hunt. Due personalità completamente diverse,uno metodico e concentrato sull'obbiettivo,lì altro playboy bello e dannato che corre come se non ci fosse un domani,uguali però sotto un aspetto: la loro presunzione di essere migliori degli altri. "Ribelli,pazzi,sognatori; persone disposte a fare qualsiasi cosa per lasciare il segno e persino affrontare la morte per riuscirci." 
Un terribile imprevisto nell'agosto del 1976 compromette la stagione di Lauda che viene ricoverato d'urgenza dopo essere rimasto intrappolato per più di un minuto in un inferno di oltre cento gradi. 
Più di una semplice rivalità,il loro bisogno maniacale di gettarsi all'inseguimento dell'altro come novelli Achille e Ettore che combattono pur rispettando l'avversario quasi fosse il solo motivo della loro esistenza.
Premettendo che non sono un'appasionata di macchine,vedendo il trailer di un film incentrato su questo mondo,sono rimasta un po' perplessa sulla possibilità di girare un lungometraggio di tale portata che non risultasse altro che un Gran Premio sul grande schermo. Niente di più sbagliato: la Formula Uno offre solo lo sfondo ad una trama che non mi sarei mai aspettato di trovare in una pellicola che tratta le corse automobilistiche di circa quarant'anni fa. Dopotutto la regia è del premio Oscar Ron Howard,ancora una delle star di "Happy Days" quando si svolsero le vicende dei due piloti,direttore di numerosi film di successo come "Il codice da vinci", tratto dall'omonimo romanzo di Dan Brown e "Beautiful Mind" che nel 2001 gli è valso l'ambita statuetta.
Grazie al montaggio scorrevole che lega anche scene distanti nel tempo con la massima fluidità,un film che conta ben centoventi minuti, termina dando l'impressione che non ne siano passati più di trenta. Difficile però collocarlo in un genere preciso perché spazia dal biografico, al drammatico, allo sportivo, al film d'azione.
La colonna sonora,che sconfina di genere in genere a seconda della tipologia della scena, crea una continua contrapposizione tra comicità e ansia, mentre il ruggito dei motori, predominante durante le corse, provoca una sensazione di irritazione mista a suspense che tiene gli spettatori incollati alla poltrona.

Nigeria: l'arrivo di una ninfea di legno




La scuola galleggiante di Makoko in fase di costruzione
Fonte: http://www.architetturaecosostenibile.it/architettura/nel-mondo/scuole-galleggianti-inondazioni-makoko-floating-school-366.html
Nel nostro paese l’esistenza di una scuola galleggiante sarebbe una sorprendente novità: in Nigeria ora non è più così. Makoko è una comunità situata nel cuore della laguna più grande della Nigeria, Lagos. Le frequentissime alluvioni hanno cambiato il modo di vivere degli abitanti: al posto di spostarsi con macchine o mezzi di trasporto pubblici, nel villaggio vengono utilizzate solo canoe. Ogni anno le inondazioni fanno salire sempre di più il livello del mare rendendo sempre molto ostile la vita degli abitanti del villaggio che sono costretti a vivere in strutture provvisorie che si avvicinano davvero poco a delle vere abitazioni  e anche l’istruzione per i giovani ragazzi di Makoko è diventata un problema. Alla soluzione di ciò se ne è occupato il giovane architetto nigeriano Adeymi insieme al gruppo di Architettura NLE.  La potenza incontrastata dell’insegnamento permetterà il fiorire di una scuola sull' acqua "una ninfea del sapere".
La sua iniziativa prevede la diffusione di scuole galleggianti capaci di fornire istruzione anche in caso di alluvione. Il progetto ha già cominciato ad avviarsi e si concluderà a Marzo di quest' anno. Vedrà presto completata una scuola alta tre piani ospitante fino a 100 studenti, dotata di pannelli fotovoltaici sul tetto e sarà anche in grado di raccogliere l’acqua piovana. La base sarà formata da fusti di plastica riciclata che permeterranno alla struttura di galleggiare sull'acqua.
Tuttavia il progetto di questa nuova scuola non si tratta di un'iniziativa isolata: l’architetto nigeriano spera di dare vita a un’intera comunità galleggiante.
E chi sa che questa onda del sapere riuscirà a coprire l'intera Nigeria e, perchè no, l'intero continente africano? Ma di una cosa siamo sicuri: è senza dubbio un'inondazione vera e propria di speranza.


Fonti: http://www.architetturaecosostenibile.it/architettura/nel-mondo/scuole-galleggianti-inondazioni-makoko-floating-school-366.html

Cleopatra mette in ginocchio la Sardegna

Di Vladimiro Labate

Nella notte tra il 18 e il 19 novembre scorso il ciclone Cleopatra si è abbattuto sulla Sardegna orientale. La pioggia che solitamente cade in sei mesi è caduta in circa 24 ore, provocando danni devastanti a un territorio a forte rischio idrogeologico. Ponti, strade e edifici sono stati sommersi dall'acqua dei fiumi straripati. Il bilancio complessivo è stato di 17 morti e un disperso e ingenti danni alle infrastrutture e alle abitazioni. Le province più colpite sono state quelle di Olbia, Nuoro e Oristano.


Ad Arzachena un'intera famiglia brasiliana che viveva in un seminterrato è stata uccisa dall'acqua. I due genitori, il figlio di 20 anni e la figlia di 16 sono rimasti intrappolati nella loro abitazione, sommersi da un'onda di fanghiglia alta tre metri, e sono morti annegati. Nel nuorese, invece, sulla strada che collega Oliena e Dorgali, un'automobile di servizio della Squadra mobile di Nuoro è finita fuori strada a causa del cedimento di un ponte e ciò ha provocato la morte del 44enne assistente capo Luca Tanzi e il ferimento di tre suoi colleghi, nessuno di essi in pericolo di vita. L'incidente è avvenuto mentre i poliziotti stavano scortando un'ambulanza, la quale fortunatamente non è stata coinvolta nel tragico avvenimento. A Raica un padre e il suo bambino di 3 anni sono stati uccisi dalle forza delle acque.

Intervento del Presidente della Camera sull'alluvione della Sardegna

Immediatamente si è mosso il Consiglio dei Ministri, dichiarando lo stato di emergenza e stanziando 20 milioni di euro per i territori colpiti dall'alluvione. Il premier Enrico Letta ha dichiarato anche il 22 novembre giornata di lutto nazionale. Solidarietà per la Sardegna è stata espressa da tutti i politici, anche dal presidente del Parlamento europeo Martin Schulz.
La Protezione civile nazionale il 25 novembre ha emesso un'ordinanza per la quale a ogni famiglia che ha perso la prima casa verrà assegnato un contributo di 600 euro. Per coloro i quali vivono da soli il contributo sarà di 300 euro.
Il 30 novembre il ministro dell'Economia Fabrizio Saccomanni ha esentato dal pagamento dei tributi, con scadenza compresa tra il 18 novembre e il 20 dicembre 2013, tutti i cittadini dei Comuni colpiti dalla terribile alluvione.
Ma fin dalle ore successive alla tragedia si è alzato un coro di proteste. Infatti secondo molti non c'è stato sufficiente preavviso, da parte degli enti preposti, del rischio che le incessanti piogge provocavano al territorio. Secondo Gabrielli, il capo della Protezione civile, attivo fin da subito nei soccorsi, «in Sardegna sono state disattese le ordinanze dei sindaci emanate per mettere in sicurezza la popolazione» e quindi «se i sindaci si sono visti rifiutare da parte della popolazione queste ordinanze di evacuazione, che sono atti imperativi, ciò conferma che il problema è culturale». Egli ha detto anche che «è proprio per il rispetto dei morti che noi dobbiamo evitare che i vivi non condividano la stessa sorte in futuro». Queste sono state le sue parole, dette durante un'audizione alla commissione Ambiente della Camera dei Deputati sull'alluvione in Sardegna.
Il 21 novembre la Procura di Tempio Pausania ha aperto un'inchiesta per accertare le responsabilità sui morti e sui danni ambientali, acquisendo documenti e atti negli uffici della provincia di Olbia-Tempio e del Comune di Olbia. 

Fonti: www.corriere.it, www.giornalettismo.com

UN VOLTO NUOVO IN VIA NIZZA

di Irene Bertolo


L'opera d'arte di Vhils in via Nizza 50
Fonte: la Repubblica
Sulla facciata cieca di un condominio in via Nizza 50 è comparso poche settimane fa un il viso di un uomo scolpito direttamente sul muro. Si tratta di un'opera dell'artista portoghese Alexandre Farto, in arte Vhils, che crea bassorilievi con volti umani su muri di case e palazzi. Dopo aver lasciato suoi capolavori a Londra, Parigi, Lisbona, Mosca, Rio de Janeiro e altre città in tutto il mondo, lo scultore ha scelto proprio Torino come sede per questa sua creazione, che è stata creata in collaborazione con il progetto NizzArt, organizzato dall'associazione URBE.
Alcune opere di Vhils sparse in tutto il mondo.
La passione di questo street artist è appunto rappresentare, utilizzando una tecnica particolare, volti di personaggi famosi, ma anche di persone comuni, nelle strade di tutto il mondo. In un' intervista ha infatti detto: "Mi piace ritrarre persone comuni: è un modo per dare risalto agli eroi di tutti i giorni e umanizzare i luoghi". In particolare, sul muro di via Nizza è ritratta "una delle tante persone qualunque incontrate e fotografate durante un viaggio in Messico", continua Vhils. Questa particolare tecnica di realizzazione di bassorilievi sulle facciate di edifici fa parte della serie "Scratching the Surface" ("Graffiando la Superficie"), che fu presentata per la prima volta a Lisbona nel 2007 e già dall'anno seguente si fece conoscere a livello mondiale.


Fonti: StreetArTo - L'arte nelle strade di Torino
          La Stampa - Lo street artist Vhils, le sue opere a Torino
          la Repubblica - Vhils, il re dei maxi-bassorilievi lascia la sua impronta a Torino

Alcool non nocivo: una nuova scoperta scientifica


 di Francesca Croce 

Alcolici.   Fonte: La Stampa
L'alcool come tutti sanno è sempre più diffuso e pericoloso per la salute. David Nutt, scienziato dell'Imperial College di Londra, dichiara di aver scoperto una nuova sostanza che permette di provare la stessa piacevole sensazione del bere, ma senza gli effetti collaterali associati. Inoltre, sembra essergli stata attribuita la scoperta di una pillola in grado di cancellare del tutto gli effetti della sbronza. Lo scienziato afferma che questo progetto potrebbe portare al Sistema Sanitario Nazionale un notevole risparmio sulla spesa annua per la cura dei malati cronici. Questa scoperta viene vista con sospetto dalle case di produzione di alcool, che ovviamente si rifiutano di supportare e finanziare il progetto. Il professor Nutt afferma di aver provato su di sé l'esperimento e di averne constatato l'efficacia. "Sarebbe una grande invenzione, paragonabile alla sigaretta elettronica" afferma lo scienziato nell'articolo de La Stampa. Nutt fa dichiarazioni molto pericolose sostenendo che siano molto più dannosi per la salute l'alcool e le sigarette invece di droghe come extasy, Lds e cannabis, affermazione che nel 2009 gli ha fatto perdere il ruolo di capo consigliere del governo sui farmaci.
Il suo progetto sembra quindi dover lottare non poco per essere approvato e finanziato. Bevande come vino e birra, infatti, non sono solo "pura chimica", come afferma Claudio Gallo in un articolo de La Stampa, ma hanno odori e gusti particolari, che fanno del bere un vero e proprio piacere, oltre che un'arte. Lo scienziato rischierebbe, dunque, non solo di alterare dei sapori che che da secoli hanno contraddistinto la cultura relativa al mondo degli alcolici, ma anche di trasformare queste "nuove" sostanze in vere e proprie droghe.

Nuova vita per i cani di Green hill



Di Matilde Chave


Cucciolo di Green Hill nel momento della liberazione



Che cos'è Green Hill? Perché in questi ultimi anni ne abbiamo tanto sentito parlare? Green Hill è un' azienda situata a Montichiari (Brescia) che si occupa della vivisezione degli animali, in particolare dei cani beagle. Una leader della lotta contro la vivisezione è stata Michela Brambilla, che avendo visitato l'azienda, ha riportato la descrizione di quel terribile posto: in totale c'erano cinque capannoni, all' interno gabbie piccolissime nelle quali erano rinchiusi i poveri cagnolini, e uno di questi capannoni era costituito esclusivamente da fattrici. Inoltre i beagle non avevano mai visto la luce del sole perchè erano tenuti segregati in gabbie ventiquattro ore su ventiquattro, e l' unica luce che potevano vedere era quella fornita dalle lampade al neon.
Michela Brambilla si è battuta per questi piccoli cani indifesi e nel suo libro, "Manifesto animalista", ha dedicato un intero capitolo a loro, esprimendo anche la propria gratitudine verso tutti quegli italiani che avevano contribuito a salvare i beagle.
Il 18 luglio 2012 per i cani di Green Hill cominciava una nuova vita, finalmente non avrebbero più patito la fame, non sarebbero più stati sottoposti a tremendi esperimenti, e, cosa più importante, avrebbero avuto una famiglia.
Dove sono finiti infatti 2639 fattrici, cuccioli, e cani adulti? Sono stati affidati uno ad uno a famiglie che non aspettavano altro che dar loro una casa, magari degli amici con cui giocare, e soprattutto tanto amore, quell' amore che non avevano mai ricevuto e che non sapevano cosa fosse. I padroni,dopo aver preso un po' di confidenza con i loro nuovi amici, hanno raccontato come hanno reagito i beagle nei primi mesi, e sopratutto nei primi giorni: alcuni non sapevano bere, altri non sapevano salire le scale, altri ancora non sapevano correre. Ora però, dopo ormai un anno, c'è chi ha visto l' albero di Natale per la prima volta, chi la neve, e chi la sabbia; cani normali, con una vita normale, non più destinati ad esperimenti e, cosa più importante, circondati da persone che vogliono loro un gran bene.



  Reportage realizzato dalla Rai sul caso













FONTI        La Stampa
                    "Manifesto animalista", Michela Vittoria Brambilla, edizione Mondadori