Criticare poliziotti? Se sono in torto, si può fare
Cronaca locale di Mara Ametrano
Critica un agente che usa il cellulare mentre guida, lui in risposta, la denuncia. Il fatto accade il 9 agosto 2007, quando Emanuela R., una trentanovenne di Torino, guidando in corso Vittorio Emanuele II, vede una vettura della polizia passare con il rosso e si trova costretta a dover frenare bruscamente per evitare lo scontro. Accaduto ciò, aveva detto: "Bravi, state dando un bell'esempio", le fu allora ordinato di esibire i documenti, ma quando Emanuela chiese il motivo del controllo venne minacciata di arresto. In seguito, la donna venne denunciata per rifiuto di indicazioni sull'identità personale, minaccia a pubblico ufficiale e ingiuria, poichè secondo gli agenti, aveva pronunciato frasi come: "io vi rovino" e "chi cazzo vi credete di essere?". Il processo, terminatosi il 3 aprile 2013 con l'assoluzione della donna, è durato tre udienze. Il giudice di fronte alle accuse, le ha determinate non punibili, ritenendo che si è trattato di un accaduto "determinato da un fatto ingiusto".
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