Cultura e spettacoli
di Eugenia Zena
15 Gennaio 1935, Louis Armstrong è a Torino.
Ebbene sì, più di 78 anni fa il mitico jazzista statunitense si esibì al Teatro Chiarella, proprio a Torino, affascinando centinaia di persone con la sua musica d'oltreoceano. La città, in seguito a questo memorabile concerto svoltosi in epoca fascista, si avviò a diventare una delle più importanti capitali di questa nuova moda musicale. L’improvvisazione, le nuove armonie, lo swing costituivano una grandissima novità e prevedevano una buona conoscenza della musica classica oltre che fantasia ed abilità, per questo il jazz veniva anche chiamato ''la musica dei colti''. Partendo da Debussy e Ravel si svilupparono differenti tipi di jazz come ad esempio il cool jazz (con uno stile più rilassato), il free jazz (con metriche irregolari) o l’acid jazz (una fusione del jazz con l’hip hop e l’house). Si arrivò addirittura, attorno agli anni ’50, ad includere in questo genere anche la musica cubana, fino ad arrivare ad oggi. In memoria del suo passato, Torino ospita dal 26 Aprile al 1° Maggio la seconda edizione del Torino Jazz Festival che prevede una serie di concerti gratuiti nelle piazze torinesi (Piazza Castello, Piazza Valdo Fusi e Piazza Vittorio) e nei locali del lungo Po (Murazzi, riaperti per l'occasione). Tuttavia il Festival non si limita solo alle esibizioni: ci saranno anche conferenze, mostre, il ''Focus Francia'' (una sezione dedicata agli scambi artistici con il Festival del jazz di Nantes e con il Conservatorio di Parigi), e molto altro. L'evento, che l'anno scorso ha coinvolto più di 100mila persone tra curiosi e veri amanti del genere, sarà diretto dal musicologo Stefano Zenni ed offrirà a tutti l'occasione di calarsi per una settimana nell'atmosfera afroamericana di metà '900. Inoltre, in preparazione al grande evento, è prevista anche un'anteprima, in programma dal 15 al 24 Aprile, con concerti, appuntamenti e persorsi di conoscenza del Festival.
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