Cultura e spettacoli
di Paola Biscotti
Giovedì 14 Marzo 2013, presso l'aula del tempio del Museo Nazionale del Cinema di Torino, verrà inaugurata una nuova sezione dedicata alla storia del 3D, dalle origini fino ad oggi. Il progetto, ideato dall'architetto svizzero Francois Confino e realizzato da Stefan Droessler, direttore del Museo del Cinema di Monaco,è supportato finanziariamente dalla Consulta per la Valorizzazione dei beni artistici. L'area espositiva consentirà al visitatore di conoscere le tappe più significative dell'evoluzione della tecnica tridimensionale mediante un filmato di circa 10 minuti in 3D. Questo verrà proiettato su un grande schermo ed il visitatore avrà la possibilità di assistere ad esso avvicinandosi agli occhialini per la visione tridimensionale inseriti su tre totem. L'apertura della cappella sarà celebrata Mercoledì 13 Marzo dalla proiezione del primo film italiano a colori in 3D: "Totò 3D - Il più comico spettacolo del mondo" di Mario Mattioli, presso il Cinema Massimo alle ore 21.00. E' "L’arrivée du train en gare de La Ciotat", realizzato dai fratelli Lumière nel 1895 ad aprire il film di montaggio.Infatti esso fu il primo filmato, pervenutoci integralmente, ad esser stato realizzato con la tecnica del 3D. Il cortometraggio è poi seguito da 8 spezzoni presi da grandi film:
- "Robinson Crusoe" di Aleksandr Andriyevsky. (1947)
- "Totò 3 D " di Mario Mattoli. (1953)
- "Il mostro della laguna nera" di Jack Arnold. (1954)
- "Il delitto perfetto" di Alfred Hitchcock. (1954)
- "U2 3D" di Catherine Owens e Mark Pellington. (2007)
- "Coraline e la porta magica" di Henry Selick. (2009)
- "Pina" di Wim Wenders(2011)
Come spiega il direttore Barbera nell'intervista, primi tentativi di riprodurre l'effetto tridimensionale risalgono già al XX secolo, con Georges Méliès e i fratelli Skladanoswski ma di essi non ci sono giunte testimonianze. Negli anni 40 in Russia ebbero molto successo i film realizzati con la tecnica soprannominata Russian Stereokino; tra questi si può ricordare "Robinson Crusoe" di cui viene proiettata una parte nel filmato del museo. Negli anni 50 questa nuova produzione iniziò a diffondersi velocemente ma venne poi frenata dagli alti costi che esigeva. Con l'attuale sviluppo tecnologico la tecnica 3D è oramai accessibile a molti ed è sempre più apprezzata dal pubblico.
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