mercoledì 3 aprile 2013

ONU: approvato il trattato sulla compravendita internazionale delle armi

Esteri

di Davide Coluccia



E' Il 2 Aprile 2013. L'Assemblea Generale delle Nazioni Unite approva il Trattato sulla compravendita internazionale delle armi convenzionali.

La votazione si è conclusa con una schiacciante maggioranza di 154 Paesi a favore, 3 contrari (Siria, Iran e Corea del Nord) e 23 astenuti. I Paesi promotori dell'accordo sono Gran Bretagna, Francia e gli Stati Uniti, grazie alla forte pressione attuata dal Presidente Barack Obama nell'ultimo Periodo. L'Italia si ritiene soddisfatta dell'avvenuta approvazione come si evince da una nota della Farnesina che definisce l'accordo "forte, equilibrato e realistico".
Importante anche il supporto dell'associazione
 Amnesty international che è da sempre in lotta per la regolarizzazione del commercio delle armi e ora potrà esultare.

Non sorprende che Siria, Iran e Corea del Nord si siano mostrate contrarie perché già la settimana scorsa avevano impedito di raggiungere un' intesa sostenendo che il Trattato li danneggi in maniera discriminatoria.

Il Trattato prevede che i paesi membri adottino normative standard sul commercio delle armi convenzionali ossia blindati, velivoli da combattimento, missili, lanciamissili e armi di piccolo calibro: il valore di questa compravendita è stimato intorno ai 60 miliardi di dollari annui. 

Il documento pone il divieto, per gli stati che ratificano il documento, della compravendita di armi con Paesi sotto embargo, in guerra o con Paesi che violino crimini contro l'umanità. Come riporta il testo del documento ogni Paese membro dovrà valutare le singole situazioni e stabilire o meno se l'esportazione o l'importazione di armi potrebbe essere usata per violare diritti uman, per compiere crimini di guerra o da gruppi terroristici e da criminalità organizzata.

Gli esperti stanno già studiando l'impatto che il Trattato potrebbe avere sul commercio globale delle armi e le preoccupazioni sono per i paesi che sono attualmente in condizione di guerra. Per esempio è improbabile che il documento abbia un grande effetto sulla fornitura di armi in Siria, che per la maggior parte proviene dall'Iran, uno dei tre paesi che si è opposto all'approvazione del documento.
Comunque la regolamentazione prevista dall'accordo sarà in vigore da Giugno, quando gli stati potranno ratificare il documento. 

Il 2 Aprile 2013 rimane una data storica perché viene approvato il primo trattato, dopo quello del 1996 che vietò i test nucleari, che definisce degli standard precisi sulla compravendita delle armi intrecciandoli ai diritti umani, pur non controllando l'uso domestico impone delle normative riconosciute a livello internazionale.















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